UN MODO “GENERALISTA” DI CONCEPIRE LA PUBBLICITÀ: COME I BRAND SI PROMUOVEVANO FINO AGLI ANNI ‘80

Proviamo per un momento a volgere lo sguardo al passato; non andiamo troppo lontano, ma fermiamoci agli anni ’70 e ’80. La rivoluzione informatica che ha stravolto tutte le regole del gioco nel mondo del business e non solo era appena agli albori.
Ciò nonostante, eravamo già allora in una società dove vigeva una forte massificazione dei consumi e delle abitudini di acquisto.
I brand si facevano strada a suon di spot pubblicitari che apparivano a ciclo continuo in televisione, senza dimenticare i passaggi nelle radio e le gigantografie nei manifesti pubblicitari.
I più grandi esperti di comunicazione e marketing avevano capito che attirare l’attenzione dei consumatori con messaggi ammiccanti e persuasivi funzionava ed era l’ideale per fidelizzare nuovi clienti.
La pubblicità era un fenomeno di massa, che serviva a promuovere per lo più brand che offrivano prodotti e servizi rivolti a un pubblico molto ampio, diciamo “generalista”.
Questo macro-fenomeno aveva tuttavia anche un aspetto limitante: solo le aziende che avevano grossi capitali da investire in pubblicità potevano uscire dal cono d’ombra e conquistare milioni di consumatori.
Le piccole aziende con budget più ridotti facevano fatica a promuoversi, soprattutto se quello che offrivano era di nicchia.
In definitiva, ottenere visibilità e notorietà prima della rivoluzione digitale era costoso e complicato.
COME LA RIVOLUZIONE DIGITALE HA STRAVOLTO LE REGOLE DEL GIOCO
A partire dagli anni ’90, qualcosa è cambiato. La nascita del web come lo conosciamo oggi ha stravolto tutte le regole che vigevano in precedenza. Piccoli imprenditori con idee e prodotti innovativi hanno iniziato a promuoversi utilizzando rudimentali siti web, Forum e Newsgroup.
Con i primi anni Duemila, si sono diffusi i blog; poi è stata la volta del perfezionamento degli attuali motori di ricerca come Google, Bing, Yahoo, capaci di aggregare le informazioni tratte da miliardi di siti; in seguito, abbiamo assistito alla nascita di grandi portali di condivisione video come Youtube, che ha visto la luce nel 2005; più recentemente, sono arrivati i social network, che da più di 10 anni ci fanno compagnia e danno la possibilità a tutti noi di essere connessi potenzialmente con chiunque nel mondo. Infine, non possiamo dimenticare la nascita e il perfezionamento delle grandi piattaforme d’e-commerce come E-Bay ed Amazon.
La trasformazione che Internet ha portato nelle nostre vite è stata radicale, e si è riverberata anche nel mondo della pubblicità.
Se nel “mondo analogico”, che è perdurato fino agli anni ’80, gli inserzionisti pubblicitari erano quasi sempre i grandi colossi, il “mondo digitale” ha riscritto da zero le regole.
Sono nate aziende e startup ad alto impatto tecnologico che hanno portato innovazioni di prodotto e di processo in tante nicchie merceologiche.
Miliardi di persone hanno iniziato a condividere gusti, inclinazioni e abitudini di consumo online, nei social network e non solo.
L’ingegnerizzazione sociale è giunta a livelli tali da portare gli algoritmi informatici dei colossi del web a tracciare anche le più piccole abitudini di acquisto. A testimonianza di ciò, basta ricordare il polverone che è stato sollevato dallo scandalo di Cambridge Analytica.
In pratica, quegli stessi strumenti utilizzati dagli utenti, sono stati presi d’assalto anche dagli inserzionisti, mossi da scopi commerciali ed elettorali.
Da questa combinazione, è sorta la possibilità per tutti i brand, anche i più piccoli, di creare annunci pubblicitari che andassero a colpire il pubblico di potenziali consumatori. Sono nati i banner, i video-annunci pubblicitari e gli annunci sponsorizzati che si mescolano ai post dei nostri contatti nel feed principale di Facebook.
Data la presenza di pubblici targetizzabili molto ampi e compositi e il basso costo che richiede il web per raggiungerli, la pubblicità online ha raggiunto prezzi molto più convenienti se confrontati a quelli della pubblicità tradizionale.
Al giorno d’oggi, anche chi parte da zero può promuovere il proprio business e raggiungere quella nicchia di contatti che verosimilmente saranno in linea con l’offerta in questione.
Anche nel 2020 non mancano i big player che utilizzano la cartellonistica, la radio e la tv per pubblicizzarsi, tuttavia si trovano a:
- Spendere molti più soldi
- Raggiungere soltanto un pubblico generalista
- Raggiungere un pubblico passivo e che non può interagire con il brand, come avviene nel mondo online
NON FARE COME LA MASSA: DIGITALIZZA LA TUA ATTIVITÀ E TRASFORMA LA CRISI DEL COVID-19 IN OPPORTUNITÀ!
Probabilmente ti starai chiedendo quanto sia conveniente portare la tua attività online e destinare ad essa un budget pubblicitario per promuoverla. Probabilmente sarai sfiduciato da tutte le possibili conseguenze che il Coronavirus potrà portare alla tua attività.
L’unica cosa che possiamo consigliarti è: osserva quello che fa la massa e agisci nella maniera opposta!
Per essere più chiari: in questi mesi di pandemia, molte meno persone hanno utilizzato strumenti come Facebook Ads per sponsorizzare le loro attività. Questo fatto ha portato a un forte calo del costo delle ads.
Il digital marketing ti offre anche un altro vantaggio non indifferente: puoi rimodulare il budget pubblicitario da investire in base ai numeri delle tue campagne; grazie ai dati che ottieni dagli annunci sui tassi di clic, apertura, etc, puoi ricavare informazioni preziose sul ritorno sull’investimento di ciascuna campagna, con la possibilità di eliminarla o modificarla lungo la via. Una simile flessibilità è impossibile con i sistemi pubblicitari che trovi nel mondo offline.
Se digitalizzi adesso la tua attività e usi i canali giusti per promuoverti, ti troverai a spendere cifre inferiori mentre i tuoi competitor saranno ancora impegnati a leccarsi le ferite!
Può sembrare un ragionamento cinico da un certo punto di vista, ma sappi che il mercato ha delle regole spietate e non guarda in faccia nessuno. Ogni crisi, per quanto grave possa essere, nasconde anche delle opportunità: sta a tutti noi saperle cogliere e trasformare delle situazioni difficili in situazioni a nostro favore.
Noi di Studio Top Web sappiamo quanto sia complesso organizzare una strategia di digital marketing in ogni suo aspetto. Per questa ragione, puoi rivolgerti a noi e avere la tua strategia brandizzata per posizionarti sul web, con la consapevolezza di fare azione mentre i tuoi concorrenti sono ancora indecisi sul da farsi.
Studio Top Web è una digital agency che ha supportato negli anni centinaia di clienti nel portare la loro attività online, permettendo la creazione di business liquidi e senza i costi fissi propri delle attività offline.
Qualsiasi sia il tuo progetto o la tua nicchia merceologica, non c’è nulla che non possa essere, almeno in parte, digitalizzato. Per farti un esempio, ci sono stati ristoranti e trattorie che hanno pubblicizzato i loro menu online, organizzando la consegna a domicilio mentre le sale erano chiuse.
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